
Il giocatore riflette sulla traiettoria sia della propria bilia che della bilia avversaria.
I colpi raffigurati sono i principali nel gioco del biliardo:
Colpi diretti
Si definiscono diretti quei colpi che consistono di far toccare le due bilie in modo diretto senza aver prima toccato nessuna sponda. Per questi colpi non è vincolante l’effetto, ma la forza.
Fisso
Si ha quando la bilia avversaria è situata tra la bilia battente e il castello, la bilia battente colpisce la bilia avversaria, la quale va sui birilli direttamente e senza prima colpire una sponda. Questo colpo è efficace per mantenere una posizione di copertura e difesa, mentre è inutile abbattere i birilli con forza eccessiva rischiando di far rimanere le bilie in una posizione facile per il giocatore avversario o di andare addirittura sul castello con la propria bilia. Data la notevole possibilità di acquisire dei punti, in alcune gare, per consuetudine e rispetto del giocatore avversario questo colpo non è ammesso. Limitatamente ad alcune regioni (principalmente la Toscana) questo tiro è denominato anche “bove”.
Rovescio
A seconda delle impostazioni delle bilie ci sono tre tipi di rovescio: “sfaccio”, “filotto” e “raddrizzo”. È forse il colpo più semplice del biliardo: la bilia battente colpisce l’avversaria direttamente e quest’ultima, dopo aver colpito una sponda del tavolo da gioco (sponda corta o sponda lunga), va verso il castello. A seconda di come si presentano le bilie, il giocatore dovrà decidere come colpire sulla bilia avversaria (o piena, o mezza): se la bilia avversaria si trova vicino alla linea mediana del biliardo, il giocatore dovrà o giocare di forza media e dare colpo in testa alla propria bilia, o giocare di forza elevata ma facendo retrocedere la propria bilia con il colpo basso; se invece la bilia avversaria si trova oltre la linea mediana (come nell’immagine raffigurata) è sufficiente giocare di colpo in pancia senza né effetto né colpo basso.
La forza è molto importante: deve essere giusta da far conferire alla bilia avversaria almeno tre passate avanti e indietro lungo le sponde lunghe, questo è un vantaggio che dà la possibilità alla bilia di “rientrare”, ovvero la bilia avversaria, dopo una passata, restringe la propria traiettoria più verso il centro del tavolo (è molto evidente quando il panno è appena stato cambiato).
Rinterzo
Il rinterzo detto anche angolo, è un colpo che consiste nell’indirizzare la bilia avversaria verso il castello dopo che essa ha toccato due sponde, prima la sponda corta e poi quella lunga. La difficoltà maggiore del tiro consta, oltre che nel calcolare esattamente gli angoli di rimbalzo (modificabili in parte anche con l’uso dell’effetto), nel controllo della traiettoria della bilia battente, facilmente portata nella sua corsa a finire anch’essa nel castello. Con una forza minore, per tentare la copertura, è necessario colpire la propria bilia in testa. Se non dovesse venir bene il colpo a causa della forza eccessiva, la bilia avversaria ha una possibilità in più di abbattere i birilli, cioè deve toccare due sponde in più; in caso contrario, meglio tentare la difesa con una copertura.
Angolo
L’angolo detto anche rinterzo, è un colpo che consiste nell’indirizzare la bilia avversaria verso il castello dopo che essa ha toccato due sponde, prima la sponda corta e poi quella lunga. La difficoltà maggiore del tiro consta, oltre che nel calcolare esattamente gli angoli di rimbalzo (modificabili in parte anche con l’uso dell’effetto), nel controllo della traiettoria della bilia battente, facilmente portata nella sua corsa a finire anch’essa nel castello. Con una forza minore, per tentare la copertura, è necessario colpire la propria bilia in testa. Se non dovesse venir bene il colpo a causa della forza eccessiva, la bilia avversaria ha una possibilità in più di abbattere i birilli, cioè deve toccare due sponde in più; in caso contrario, meglio tentare la difesa con una copertura.
Striscio
Lo striscio è praticamente un angolo al contrario, infatti la bilia avversaria tocca per prima la sponda lunga, poi quella corta e infine va verso il castello. È un colpo in cui è molto importante calibrare forza ed effetto. Non è un tiro di particolare facilità dato che se si incrociano le traiettorie (per ravvicinamento di bilie o per non aver colpito pieno la bilia avversaria) si ha il difetto dell'”impallatura” che rovina il colpo. È quindi un colpo di media difficoltà, tanto che per avere una buona rimanenza (o copertura) di difesa, è necessario tirare non tanto forte, bilia possibilmente piena e con colpo in testa.
Giro
Il giro detto anche rinquarto, è un altro colpo di media difficoltà in cui la bilia avversaria colpisce i birilli dopo il rimbalzo su 3 sponde. Anche in questo colpo è molto importante l’uso degli effetti per il controllo delle traiettorie. Rispetto all’angolo sono minori le difficoltà nell’ottenere la copertura ma sono maggiori quelle insite nel calcolo degli angoli di incidenza e rimbalzo della bilia avversaria. Se dopo aver giocato un giro la bilia avversaria per forza di tiro eccessiva non va sui birilli, può esserci un’ultima possibilità di abbatterli: la bilia, se ha avuto una traiettoria “larga” (la traiettoria è tra il castello e il giocatore) ed ha un’ulteriore velocità in più, deve colpire altre due sponde (o di più) per arrivare al castello (girone).
Colpi indiretti
I colpi indiretti, detti anche calci, sono utili per rispondere ad una difesa dell’avversario, ovvero quando le due bilie sono ostacolate dal castello o dal pallino, allora incorre colpire una o più sponde e giocare di forza e di effetto. Si tirano specialmente nel gioco della goriziana, che consente di raddoppiare il punteggio tirando di sponda.
Per alcuni di questi colpi, è indispensabile l’aiuto dei diamanti; importante ricordare che ogni diamante ha un suo valore a seconda del metodo di calcolo usato.
Sponda-biglia
L’importante di questo colpo è conferire alla bilia battente l'”effetto a reggere”, cioè va dato l’effetto rivolto verso la sponda in cui la bilia va a rimbalzare, in questo modo la propria bilia ha una possibilità di rimanere in una posizione desiderata. In questo colpo ci deve essere anche il gioco di forza: se la bilia avversaria è situata vicino alla linea mediana del biliardo o vicina al castello, una forza eccessiva indurrebbe all’abbattimento dei birilli con la bilia propria, in questo caso conviene dare il colpo in basso a retrocedere; ma se la bilia avversaria si trova ben oltre la linea mediana è sufficiente giocare di effetto a reggere e di forza media. Il giocatore, in questo colpo deve essere consapevole della traiettoria di ambedue le bilie, che devono avere una buona rimanenza di difesa e che la propria bilia non sia stata steccata abbastanza forte da dover finire sul castello in un modo o nell’altro.
Candela
Detto anche “rovescio di calcio”, è il più semplice dei colpi indiretti che consiste di toccare con la propria bilia prima una sponda e poi la biglia avversaria, la quale va direttamente sul castello. L’importante di questo colpo è usare con cautela la forza: se si dà effetto alla propria bilia, un eccesso di forza comporta alla dispersione dell’effetto e di far “rientrare” la bilia più verso il centro del biliardo diminuendo anche la velocità di corsa; al contrario, se si tira troppo piano, la bilia risente di più l’effetto e va fuori traiettoria. Per alcune candele semplificate è possibile anche tirare con forza media più vicino al diamante centrale della sponda corta e non giocare di effetto.
Garuffa
La garuffa viene spesso confusa con lo striscio di calcio ma è molto più difficile di quest’ultimo: prendendo in considerazione una retta immaginaria tracciata sulla bilia battente e sull’angolo del biliardo opposto all’angolo più vicino alla bilia avversaria, si ricava il valore del diamante poggiato davanti al giocatore, e prendendo in considerazione un’altra retta immaginaria tracciata dal birillo centrale alla biglia avversaria si ricava un altro valore sul diamante della sponda opposta; sommando questi due valori si determina il punto dove colpire sulla sponda lunga più vicina alla seconda biglia, allora si colpisce con una media forza e, con effetto pieno se il valore sulla sponda corta è superiore a 10, o con effetto medio se il valore sulla sponda corta è inferiore a 10. L’effetto va dato assolutamente verso la sponda da colpire.
La biglia battente acquisisce il giro quando batte sulla seconda sponda, solo se la steccata è rigida e non troppo forte; se la steccata è troppo forte l’effetto viene perso e la corsa della bilia avversaria è ridotta, se la steccata è troppo debole l’effetto si concentra per metà sulla prima sponda in cui rimbalza e metà viene perso.
Striscio di calcio
Diversamente dalla garuffa, si colpisce la bilia senza darle effetto (se necessario ne basta pochissimo), la traiettoria segue angolazioni perdipiù riflesse prima sulla sponda lunga e poi sulla sponda corta, per poi colpire la bilia avversaria e mandarla sul castello.
Bricolla
Chiamato anche angolo ad effetto o angolo di calcio è un altro colpo che funziona solo con l’aiuto dei diamanti: immaginando un asse come nel rinquarto, ma che collega il birillo rosso centrale con la bilia avversaria, si determina il valore della traiettoria tramite i diamanti; con la propria bilia (giocando di forza e di effetto), bisogna colpire al diamante corrispondente a 90° sulla sponda piccola per una buona traiettoria. Se la bilia avversaria è ravvicinata all’angolo, è sufficiente anche colpire più vicino all’angolo e senza effetto. Nel caso la traiettoria risultasse larga e non in grado di abbattere il castello, la bilia può averne ulteriore possibilità colpendo altre due sponde (tiro del bricollone).
Tre sponde di calcio
Per tirare questo colpo di media difficoltà è necessario l’aiuto dei diamanti: immaginando un asse che congiunge l’angolo del biliardo con il diamante centrale della sponda lunga fa da punto di riferimento; immaginando di scorrere in parallelo questo asse lo andiamo a congiungere con la bilia battente determinando il punto di battuta sulla sponda lunga, e a seconda di dove si trova la bilia avversaria bisogna giocare di forza e di effetto (che va dato assolutamente dalla parte opposta alla sponda da colpire) e preferibilmente la bilia propria va colpita in testa e con una steccata non rigida, ma “morbida”.
Se non si è riusciti ad abbattere il castello, l’importante è sempre far avere alle due bilie una buona rimanenza di difesa.
Ottavina
Sono detti ottavine quei colpi indiretti (o calci) in cui la bilia battente deve rimbalzare su almeno quattro sponde prima di colpire la bilia avversaria. A seconda della forza, della steccata e dell’effetto ci sono vari tipi di ottavine, delle quali il numero di sponde influenza la difficoltà e la complessità (da otto sponde, chiamata anche ottavina reale, è stata eseguita per la prima volta dall’ex campione italiano Marcello Lotti).
Massé
Il massé è un colpo altrettanto difficile, ma spettacolare: per conferire alla bilia battente una traiettoria inclinata ad arco bisogna giocare di forza e di effetto e tenendo inclinata la stecca da 45° a 88°; non è quindi un colpo che garantisce un risultato ottimale data la difficoltà. Per questo colpo è necessario essere esperti prestando altrettanta prudenza: se il cuoietto della stecca è ruvido, il colpo è forte e avviene un errore accidentale, si incorre al rischio dello strappo del panno del biliardo. Questo colpo è molto usato nel gioco della carambola.
Meno difficoltosa è la parabola che consiste nell’inclinare la stecca meno di 45° e può risolvere problemi di calcio di rinterzo o rinquarto se non si è disposti di misure ben precise. Affinché questi due colpi siano efficienti, è assolutamente necessario tamponare il cuoietto con una gran quantità di gesso.
Bravissimi
Buongiorno, ma davvero qualcuno ha mai chiamato il “fisso” tiro bove o lo sfaccio “rovescio”? Secondo me sono terminologie non usuali e mai sentite. Grazie.
Abbiamo provveduto ad aggiornare l’articolo con i termini più diffusi ?